La verità è sempre alla radice
- Cassandra Catalano -
Una vecchia amica
Anno 2019.
Si dice che gli artisti siano persone dall’animo turbolento, ma è proprio da questo che trovano la giusta ispirazione per creare.
Quell’aprile successe qualcosa che sconvolse la mia anima e il mio modo di vedere la vita. Bussò alla mia porta una vecchia amica, la morte.
Aveva bussato varie volte, ma ero troppo piccola per accorgermi pienamente di lei.
In quel periodo dipinsi per la prima volta un vaso: una teschio con le fattezze di Frida Khalo.
Quell’anno iniziai a disfare tutto ciò per cui avevo lottato, tutto quello che avevo costruito.
Persi il lavoro e partii per un lungo viaggio, con destinazione il Messico.
"L'essenza della vita è partenza essa stessa."
- Davide Avolio -
Vuoto
Tornai a metà settembre. Avevo vissuto un’esperienza molto intensa e illuminante, ricca di colori, conoscenze, musica e cibo;
Il mio rientro posso descriverlo con una sola parola: “VUOTO”.
A dicembre accadde di nuovo.
Per la seconda volta in un anno vidi la morte e riconobbi il dolore di altri esseri umani. Partii nuovamente, passai tutto il mese a casa, in Italia, dove iniziai a meditare, per addormentarmi serenamente.
Ero scossa, sconvolta. Iniziai a piangere, mossa dal dolore di altre persone.
Isolamento
Il 2020 iniziò con la voglia di allontanarmi da tutto e da tutti, con un desiderio impellente di isolamento. Pochi erano gli amici che passavano a trovarmi cercando di capire questo periodo oscuro.
Sono sempre stata solare e socievole, ma avevo perso il sorriso.
Passai i primi due mesi dell’anno in casa, meditando, mettendo a posto i cassetti, concentrandomi sul momento presente, impastavo farina e fabbricavo candele. Cambiavo l’ordine dei mobili e compravo tovagliette, tende e altri complementi d’arredo di colore verde.
A marzo il mio isolamento si prolungò per obbligo, e tutti sappiamo bene il perché.
Dallo schermo del telefonino vedevo persone che mettevano a posto i cassetti, impastavano farina e fabbricavano candele, ma io quelle cose le avevo già fatte…
"Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica"
- Friedrich Nietzsche -
Meditazione
Continuavo a meditare.
Avevo iniziato a farlo da sdraiata, ma a marzo il mio corpo mi portò a voler stare seduta.
La mia schiena non era abituata rimanere ferma nella stessa posizione per tanto, e iniziai questa disciplina proprio per rafforzare e preparare il corpo.
Lo yoga mi portava a scoprire una bella comunità di persone che meditavano tutte assieme…ero ancora molto inesperta, ma l’idea di unire il mio cuore ad altri mi spinse a fare quelle meditazioni, uscendone più ricca.
Mangiavo sano, bevevo acqua, mi allenavo due volte al giorno: la mattina ero yogi e il pomeriggio ero una “focaccina che cade dal lato giusto”, nelle pazze live di Gabriele e Guglielmo Scilla.
In Lussemburgo si poteva uscire di casa, tenendo la distanza di sicurezza con le altre persone.
Passavo le mie giornate tra passeggiate nei boschi vicino casa, corsi di formazione e allenamenti. E’ stato un periodo molto felice, nonostante la grave situazione che stava vivendo l’umanità.
Proprio durante il lockdown chiesi alla nonna di tornare a casa. Le chiesi il permesso di tornare a vivere con lei, e rispose di sì.
La mia strada
Settembre 2020: affitto un furgone, grande, ENORME! Lo guido sola. Da Asti a Lussemburgo e ritorno.
Gli amici che non mi hanno lasciata sola nel mio momento di fragilità sono stati gli stessi che mi hanno aiutato a traslocare.
Mi sentivo spaesata. Avevo una destinazione, ma non avevo un piano. Non esisteva un programma, una sicurezza.
Il DPCM del 3 dicembre recitava, nuovamente l’impossibilità di passare il Natale con i propri cari e per me significava non vedere mia sorella, i cugini, gli zii.
Fu proprio a Natale che dipinsi i primi vasi: “PachaMami” e “Sette”.
Mi chiusi in camera per giorni, sperimentando colori, pennelli e disegni.
La nonna ogni tanto saliva in camera sedendosi sul letto, osservandomi con aria incantata: “Non è che forse questa è la tua strada?”.
Ogni volta che penso a quel momento mi commuovo.
(he)ART nasce il 14 febbraio 2021, e con lui i mantra.
"La realtà che vivete ogni giorno è il risultato delle parole che usate per raccontarla, e la cosa bellissima è che se non vi piace la realtà potete cambiare le parole."
- Paolo Borzacchiello -
Perchè i mantra?
Il termine "mantra" deriva dal sanscrito, dove "man" significa "mente" e "tra" significa "strumento" o "veicolo", quindi letteralmente un mantra può essere considerato uno “strumento della mente”. La mente viene influenzata da tutto ciò che ci circonda: quello che osserviamo, leggiamo, la musica che ascoltiamo. Si dice che siamo il risultato delle 5 persone che frequentiamo di più. Scrivo sul bordo dei miei vasi per ricordarmi gli obbiettivi che voglio raggiungere, le sfumature di me che voglio far evolvere e maturare. Ciò su cui voglio “lavorare”. La mente inconscia legge e guarda immagini anche se noi non poniamo attenzione diretta. E’ proprio questo il valore immenso dei i mantra scritti sul vaso. Nemesi.
Nemesi
Nel linguaggio comune una Nemesi è un’antagonista. In passato era una furia che rovinava il destino delle persone.
Considerata dai Greci antichi come tutrice e conservatrice dell'ordine e dell'equilibrio dell'universo.
Nemesi aggiungeva dove c’era mancanza, toglieva dove c’era troppa abbondanza, interveniva per mettere ordine e fare ciò che era giusto.
La radice del nome arriva dal verbo greco “νέμω”, che significa “suddividere in parti uguali, distribuire, spartire, dividere”